sabato 25 giugno 2016

Dark Suns - Everchild: Quando il cuore parla con la testa

(Recensione di Everchild dei Dark Suns)


Nella vita di un gruppo, così come nella vita di qualsiasi persona, lo scopo principale è, sicuramente, quello di raggiungere una maturità che traduca fino in fondo la personalità musicale che fa di una band qualcosa di unico ed inuguagliabile.

Per i Dark Suns, forse, questa maturità è stata più sofferta del solito. Non tanto per il loro conto, quanto per i costanti paragoni che hanno subito. Spesso accostati agli Opeth, non solo per sound ma anche per evoluzione, passaggio da sonorità più metal ad altre che ricordano tanto il prog anni 70. "Vittime" di avere una voce, del bravissimo Niko Knappe, che assomiglia notoriamente a quella di Daniel Gildenlöw dei Pain of Salvation, è sempre stato facile togliere meriti a questa compagine tedesca.


Everchild, il disco del quale ci occupiamo quest'oggi, ha il grande merito di spazzare via tutte queste premesse. In modo assolutamente autorevole. 

Questo disco è sinfonico non tanto nei suoni quanto nella sua concretezza. E' un lavoro ricchissimo che si nutre di tastiere maestose che fanno di collante perfetto nell'intricato percorso che ogni brano rappresenta. Forse sta proprio lì la forza di questo lavoro, nella sua ambizione, nel voler essere un lavoro curatissimo, ricco di arrangiamenti, di armonizzazioni vocali, di fiati inattesi che sorprendono sin dalla prima traccia lasciando intendere chiaramente che chi ha scritto questi brani, non soltanto non è uno sprovveduto, ma è qualcuno che conosce perfettamente il linguaggio musicale.


Se mettiamo l'accento su questi tre elementi, tastiera, fiati e voce, non è perché il resto della band non risalti ma perché veramente questo non è un disco chitarristico o proprietario di una base ritmica rivoluzionaria. No, ma chitarra, basso e batteria fanno perfettamente il lavoro che devono fare, essendo concreti e semplici dentro alla semplicità che il rock/metal progressivo permette.

Se pensiamo al disco precedente della band, il lontano Orange, uscito nel 2011, possiamo confrontare entrambi i lavori vedendo che, mentre cinque anni fa dava l'impressione di ascoltare un disco eccessivamente immerso nel prog anni 70, questa nuova fatica ha un equilibrio studiato. Questo è un lavoro pensato e ripensato fino ad aver raggiunto un "ok, ci siamo".

E' un LP progressivo, quest'impronta è indelebile, ma la cosa fondamentale è che è un LP dei Dark Suns. Mi spiego meglio. Con questo Everchild non viene più l'impressione di dire: "ah sì, quelli che assomigliano i Pain of Salvation o gli Opeth", no, questo non è un disco che potrebbe essere partorito da queste grandissime band scandinave. Questo è un disco con una personalità intrinseca che ha come nome Dark Suns.




I brani sono fedelissimi alla tradizione progressiva e si aggirano tra i sei e i dieci minuti. Il consiglio è sicuramente quello di ascoltare la title track, canzone che inizia con un assolo di pianoforte per poi esplodere in un ingresso estasiato di tutti gli strumenti. E' sicuramente la canzone col bpm più alto del disco e riesce a ricreare, grazie ad una serie di arrangiamenti molto ben costruiti, un'atmosfera trascinante, tanto onirica quanto inquietante. Il brano finisce con una coda ripetitiva che ha la forza di imprimere nell'ascoltatore il messaggio voluto. Bisogna, anche, menzionare la presenza di una cover. Si tratta di Yes, Anastasia di Tori Amos, regina dell'emotività che nasce dalla concretezza del mix pianoforte-voce. I Dark Suns, invece, si divertono a trasformare quella essenzialità in un brano che è perfettamente in linea con tutte le altre tracce di Everchild.

Ben vengano altri dischi come questo. Ben vengano altri gruppi come i 
Dark Suns. Perché lavori come questo dimostrano che c'è ancora tanta vita nella musica progressiva, una vita che si nutre, sicuramente, dall'insegnamento dei grandi mostri sacri della decade dei settanta, ma che cresce e raggiunge nuovi lidi grazie a quello che continua a farsi oggi.

Voto 8,5/10
Dark Suns - Everchild
Prophecy Productions
Uscita 3.06.2016

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