venerdì 6 gennaio 2017

Dead Limbs - Spiritus/Sulphur: l'insormontabile peso del passato musicale

(Recensione di Spiritus/Sulphur dei Dead Limbs)


Tra tante altre cose che la musica cerca di trasmettere c'è, molto spesso, un trasfondo filosofico. Il riuscir a riversare in note quello che si sente da come risultato un messaggio che, in molti casi, corrisponde al pensiero filosofico di chi c'è dietro alla scrittura di un determinato lavoro. Un modo perfetto per veicolare le proprie sensazioni, visto che pochi linguaggi sono universali come quello musicale.

Quest'oggi per la prima volta andiamo ad occuparci di un disco di una band sudamericana, mancanza abbastanza forte considerando che in quel sub continente la scena metal-alternativa è fioritissima, mossa soprattutto da una grandissima passione. L'onore di questo piccolo "avvenimento" aspetta ai brasiliani Dead Limbs e allo loro opera prima chiamata Spiritus/Sulphur
Io ho vissuto quasi metà della mia vita in Sud America. Ho visto i miei primi di concerti metal da quelle parti, e ho anche suonato in qualche embrione di band che poi a trovato più o meno successo. Quando facevo quella vita era tutto molto diverso di come sono le cose attualmente qua, in Europa. I soldo erano molti di meno, ci si arrangiava a provare in sale improvvisate con strumenti spesso fatiscenti. Ma c'era un grandissimo entusiasmo e soprattutto il concetto di "cover" era praticamente inesistente se non per suonare qualcosa per "riscaldarsi". Sicuramente in questi anni molte cose saranno cambiate e sarà molto più semplice, ed economico, sviluppare una passione del genere.
Ma non mi perdo più tra i miei ricordi e riflessioni e mi focalizzo su questo lavoro. Spiritus/Sulphur è un disco che suona molto "europeo". La musica creata dai Dead Limbs è un black metal di chiara scuola Agalloch, band statunitense con chiare sonorità che la avvicinavano ai paesi nordici. Vale a dire un black metal che viene volutamente contaminato con aspetti molto più ambient, a tratti vicini al doom ed in qualche circostanza vicini al post metal. Ma oltre al discorso musicale è anche interessante capire cosa viene cantato dalla band, che con questo lavoro ha cercato d'incentrare il suo discorso su un racconto mitico-filosofico che ha come chiava la ricerca di una dimensione oltre umana. 

Dead Limbs


Musicalmente Spiritus/Sulphur è un lavoro con luci ed ombre. Certe ricerche sonore sono veramente piacevole e molto ben riuscite. C'è una grande coerenza tra la storia raccontata e la parte musicale, che s'impregna di diversi stati d'animo. Infatti sono le parti più "sperimentali" o "ambientali" ad aver catturato il mio interesse ed un gran piacere nell'ascoltare quest'opera prima dei Dead Limbs. La pecca, però, dal mio punto di vista, sta nella scelta sonora di gran parte del restante riparto musicale. C'è una sonorità che ricorda molto il low-fi dei primi gruppi black metal anni 90 e il ricorso a certe strutture musicali che vedono l'utilizzo di assoli di chitarra sempre di quei anni danno un tocco anacronistico un po' pesante perché superato. Infatti questo disco sarebbe, sempre secondo il mio umile punto di vista, un lavoro molto più interessante se il sound fosse molto più attuale e se si abbandonasse l'idea di dare spazio agli assoli, almeno in quel registro.

Infatti questo Spiritus/Sulphur è un disco di contraddizioni. E' intrinseco di parti bellissime, molto piacevoli e ben suonate che poi si scontrano con certe scelte formali un po' antiche. Do il beneficio del dubbio, visto che si tratta di un disco debutto, e attendo di ascoltare ulteriori lavori di questo trio brasiliano per capire se ci sarà uno sviluppo nella direzione, che io ritengo, giusta. Intanto questo lavoro è un bel lavoro, per via delle idee che ha dietro e dell'originalità di molte di queste parti.

Golden Age è il primo brano che riscatto da questo lavoro. E' la traccia d'apertura del disco e si presenta molto molto interessante. E' trascinante e l'armonizzazione vocale iniziale fa aspettarsi un lavoro denso di oscurità che avanza sicuro e diretto. Infatti sarebbe molto bello che la band insistesse di più nell'utilizzo di voci pulite, perché il contrasto che si crea è ricco e complesso. Certi passaggi di questo brano ricordano i primi Katatonia.
Il secondo brano che voglio sottoporvi è Monolith of Deceived Hollows. Sebbene sia molto presente come sonorità lo sforzo musicale di gruppi di vent'anni fa il risultato è molto bello. E' un brano che riesce a dipingere dei paesaggi sonori molto definiti. Dunque un salto nel passato ma fatto bene, e in dose come questa è benvenuto.



Spiritus/Sulphur soffre molto del peso della musica che appassiona questi tre musicisti brasiliani. Per quello fa convivere delle idee belle ed originali, e molto ben riuscite, con cliché sonori antichi. E' un peccato perché quella parte "antica" sovrasta quella più originale che invece merita tantissimo. Detto questo sicuramente chi è nostalgico di un certo sound o di certi gruppi del passato troverà pane per i suoi denti in questo primo disco dei brasiliani Dead Limbs, perché questo è un buon lavoro che si fa ascoltare con curiosità ed interesse. Una buona prova iniziale che può solo crescere.

Voto 7/10
Dead Limbs - Spiritus/Sulphur
Northern Silence Productions
Uscita 27.01.2017


Nessun commento:

Posta un commento