venerdì 13 gennaio 2017

Kjeld/Wederganger - Split: patriottismo globale

(Recensione di Split di Kjeld/Wederganger)


Personalmente non sono mai stato troppo amico del patriottismo. Sicuramente perché sono un figlio del multiculturalismo non ho mai sentito un legame profondissimo con qualche nazione. Ma, d'altra parte, credo che sia importante valorizzare la propria cultura e storia e non perdere un bagaglio storico che è essenziale nella costruzione del presente di ogni società. Senza mai cadere, però, nel razzismo o l'intolleranza. 

Per la prima volta, da quando ho aperto questo blog, mi ritrovo a parlare di uno Split. L'onore ricade su due band olandesi, Kjeld e Wederganger. La scelta di pubblicare questo lavoro d'insieme ha grande senso, perché musicalmente entrambi gruppi hanno molti punti in comune. Il primo di questi, e che sicuramente giustifica quest'unione, è quello dell'amore non per la patria ma per la loro regione di provenienza. Al punto che i Kjeld cantano in frisone e hanno come tematica le vicende storiche di questa porzione di terra. Il collegamento tra questo sentimento di appartenenza e la musica presentata da entrambi i gruppi in questo Split funziona molto bene e si nutre dell'aspetto più epico e violento. Senza capire bene la lingua frisone o l'olandese utilizzato dai Wederganger è facilmente intuibile che le tematiche presenti in questo lavoro hanno a che fare con la guerra ed i conflitti territoriali che erano protagonisti per secoli e secoli nel vecchio continente.

Kjeld/Wederganger


Entrambe le band partono da una propria interpretazione del black metal, che nel caso dei Wederganger viene chiamato gueldrian undeath metal. Già questa definizione ci riporta a capire l'importanza che ha avuto la loro provenienza geografica nella composizione dei pezzi che fanno parte del repertorio di tutte e due le band. Il loro black metal non è assolutamente estremo ma marcia sicuro ed indisturbato a ritmo di guerra. Pertanto è un genere diretto, spregiudicato e molto, molto sicuro. La sicurezza che si traduce nel scegliere delle vie semplici ma di grandissima effettività. Per quello questo disco troverà il consenso di chi ama il metal diretto che non strizza l'occhio ad alcun tipo di sperimentazione o ad altre aperture musicali, tranne in qualche limitato caso, dove quest'apertura aiuta a capire ancora meglio l'intenzione musicale della band. L'unica differenza significativa tra quello che viene fatto dai Kjeld e dai Wederganger sta nel fatto che quest'ultimi oltre alla voce growl danno spazio ad un'altra che lavora con un registro lirico maschile molto teatrale. 

E' interessante cercar di capire la storia, la cultura ed il senso d'appartenenza attraverso la musica. Lo è, perché un linguaggio universale come quello che ci appassiona, fa capire tanti aspetti sociali che altrimenti rimarrebbero sommersi. Ed è ancora più interessante farlo nel panorama attuale dove globalizzazione e segregazione sembrano essere due personaggi destinati ad essere sempre in conflitto cercando di annullare l'un l'altro. Personalmente credo che la verità sta in mezzo, che è impossibile rinunciare alla dimensione globale del mondo ma che è essenziale salvaguardare, e diffondere, l'aspetto storico e tradizionale di ogni posto. Per quello un lavoro come questo Split di Kjeld/Wederganger può avere un peso interessante e ci può portare a capire tante cose di questa complessa ragnatela chiamata Europa.



Vi segnalo due brani, uno a testa, per farvi un'idea di cosa c'è in questo Split.
Per quanto riguarda i Kjeld scelgo Wanskepsel, brano che permette di vedere certe contaminazioni musicali che non sfigurano assolutamente l'intenzione della band ma regalano sfumature molto particolari. Gran parte di questa caratteristica viene giustificata dal lavoro delle chitarre. Lavoro che si traduce nel riuscir a dare delle pennellate dark ambient molto piacevoli. Prendendo molte di queste linee potremmo perfettamente affermare di essere di fronte ad un lavoro blackgaze.
Invece per quanto riguarda i Wederganger la mia selezione ricade su Laaiende Haat. In questa canzone si può capire perfettamente lo scopo della band. C'è questa dimensione epica ed antica che s'incrementa con un'ossessiva linearità della parte musicale. Sembra a tutti gli effetti di essere di fronte ad un racconto epico.



Questo Split è il perfetto riassunto della situazione mondiale. Da una parte è globale, perché ormai un genere come il black metal non conosce frontiere, ma d'altra parte è volutamente locale. Ancora una volta l'incantesimo della musica funziona ed il linguaggio universale fa da trasporto ad un messaggio che, difficilmente, avrebbe potuto trovare una tribuna più ampia.

Voto 7,5/10
Kjeld/Wederganger - Split
Ván Records
Uscita 27.01.2017

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