giovedì 16 febbraio 2017

DOOL - Here Now, There Then: entrare senza chiedere permesso

(Recensione di Here Now, There Then dei DOOL)


Se non si parte dal presente è inutile pensare al futuro. Se non si costruisce da adesso non c'è buon proposito che si sorregga. Il presente è la cosa fondamentale che abbiamo, perché ogni decisione che prendiamo ci guida in una direzione determinata. Anche nella musica vale questo discorso, ma si traduce in un altro concetto, quello dell'onestà. Se non si è onesti e trasparenti lo si capisce. Se ci sono forzature, e dunque il presente di un determinato artista lo avvicina drasticamente ad un qualcosa che non ha nulla a che fare con il suo essere, non ci sarà mai trionfo. Qualsiasi vittoria sarà vuota.

Here Now, There Then

I DOOL suonano fottutamente  attuali. I DOOL sono una band che può richiudere le proprie note quello che significa vivere nel 2017. Il loro Here Now, There Then, è un lavoro così trasversale da adottare tutte le sembianze del nostro mondo. Siamo di fronte ad un mix di elementi che ci vengono buttati in faccia senza avvertimento e senza possibilità di mettersi al riparo. E' tutto nudo e noi stessi veniamo denudati di fronte a questo massiccio lavoro.
Non c'è da sorprendersi, seppur stiamo parlando di un'opera prima. Questo perché i cinque componenti di questa band non sono nuovi pivelli che si approcciano al mondo musicale da poco. Eh no, dietro al presente musicale firmato DOOL si celano dei ex-componenti di gruppi come The Devil's Blood, The Hands, Malkovich, The New Media, Bad Candy, Liar of Golgotha o Gold. In tutti i casi delle caratteristiche del genere non garantiscono sempre, e per forza, il successo di una band ma questo Here Now, There Then è un sonoro pugno sul tavolo che non potrà, e non sarà ignorato.

Here Now, There Then

La convivenza di diversi generi, che trovano una coesione unica in questo disco, è la forza della band proveniente da Rotterdam, Olanda. In Here Now, There Then si passa con frenesia dalla malinconia dipinta di gotico, all'energia del psych metal al senso di oppressione dato da un'infinità sfumatura dark. Insomma, un sinonimo di quello che è il nostro mondo, dove tutto sembra un'infinità ostentazione, ostentazione di tutto quello che abbiamo di materiale, ostentazione della nostra popolarità virtuale, ostentazione del nostro aspetto fisico. Ma quando la notte cade e rimaniamo da solo nulla ci salva da essere da soli con noi stessi. Quello sono i DOOL, quello specchio che non fa vedere il nostro riflesso esterno ma bensì quello interno, dove non c'è nulla che puoi comperare per ostentare.

Here Now, There Then

E' la crudezza d'intenzione quello che arriva subito. Here Now, There Then non si traveste di nulla, non ha dei codici nascosti da decifrare. E' un LP che impatta al primo ascolto perché entra dritto dritto in ognuno di noi senza chiedere il permesso. Accenno questo paragone, non per quanto riguarda la parte musicale ma bensì per la "prepotenza" con la quale i DOOL s'impongono. Mi ricordano tanto i A Perfect Circle perché in entrambi i casi fanno una proposta nuova piena di personalità. Qualcosa che normalmente capita dopo anni /ed anni, e dopo una serie di dischi si verifica soltanto con questo primo lavoro. Non soltanto, questo disco ha degli esempi molto concreti di brani destinati ad avere una lunghissima vita. Brani che saranno condivisi una e mille volte perché lasciano una traccia netta ed incancellabile

DOOL

Adesso vi dico quali sono i tre brani che ormai si sono annidati dentro alla mia testa.
Il primo è il brano d'apertura di questo lavoro, Vantablack. Epico, oscuro e bellissimo. Chitarre arpeggiate in tonalità minore per lasciare spazio alla voce particolarissima di Ryanne van Dorst. Dieci minuti di triste goduria.
Il secondo è The Alpha. Forse il brano che più si avvicina al mondo del metal con i suoi riff di chitarre pesanti ed una massiccia e schiacciante base ritmica. I DOOL ricordano i Tool ma quando sembrano essere troppo vicini intraprendono un'altra strada. Geniale.
Ultima proposta: The Death of Love. Struggente e bellissima. Intima quanto devono esserlo le canzoni che aprono il cuore, quello di chi le canta e quello di chi ascolta. Piena di pathos ci guida in quella montagna russa chiamata amore.



Here Now, There Then è il presente, è il lavoro di una band che avrà la capacità di accattivare i fans di svariati generi perché i DOOL sono abilissimi a cambiare pelle asseconda dell'occorrenza. Sono dark senza essere depressivi, sono rock senza mai essere glam, sono metal senza essere pesanti. Tutto cioè perché i DOOL sono i DOOL, e da quasi nessun gruppo è possibile dire qualcosa del genere al primo disco.

Voto 9/10
DOOL - Here Now, There Then
Prophecy Productions
Uscita 17.02.2017

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