venerdì 17 marzo 2017

Allochiria - Throes: l'urlo oltre la grigia nebbia

(Recensione di Throes degli Allochiria)


Tra le molteplici utilità della musica una delle più ricorrenti ed utilizzate è quella della ribellione, dell'esternare tutto quello che non va bene. Per quello la musica è un metro di misura validissimo per capire cosa stiamo vivendo e cosa abbiamo vissuto, sia a livello globale che a livello locale.

In Grecia è molto fresco il sentimento di ribellione, l'urlo che ha voluto dire basta ad un sistema politico economico sbagliato che stava portando il paese al baratro. La musica degli Allochiria non si basa particolarmente su quello ma parla in linee più generali di quello che capita a livello globale nelle nostre società, sempre più viziate, corrotte da un consumismo selvaggio che porta a pensare semplicemente a quello che si deve far vedere e non a quello che si è veramente. E, in questo modo, si finisce per non conoscere veramente bene nessuno, forse neanche noi stessi. Per quello la musica presente in questo Throes, secondo disco della band ellenica, è un urlo viscerale. 

Throes

Musicalmente il discorso intrapreso dalla band trova un chiaro appoggio per via delle sonorità che regala il post sludge, ma la particolarità che differenza quello che fanno i Allochiria con altri gruppi di questo genere è la voce femminile. Grazie a ciò tutto diventa molto più viscerale, dissacrante, sentito. Dunque strumentalmente siamo in piena linea col lavoro svolto da capisaldi di questo universo musicale come i Cult of Luna, gli Isis o gli Amenra ma dal punto di vista vocale c'è questa particolarità che regala originalità a questo Throes. Brani, dunque, di lungo sviluppo che colorano un universo cupo, rarefatto dal quale non c'è via d'uscita, bellissima metafora musicale di quello che è il mondo quest'oggi. A tagliare quella nebbia spessa e quasi materica è la voce, che attraversa tutte le testure in cerca di luce. 

Throes è un urlo, come detto in precedenza. E' un urlo che esiste perché ormai si è arrivati troppo lontano, ci si è affondati così profondamente da pensare che quello che viviamo è la normalità, e di conseguenza va bene. La musica degli Allochiria ha quella capacità di scuotere per cercare un piccolo spiraglio che porti alla consapevolezza. Per quello è grigia, urbana e sentita. 

Allochiria

Come brani da segnalarvi scelgo la traccia d'apertura di questo disco, perché è assolutamente in linea con un lavoro che, anche se è ricco di sfumature, ha una linearità molto importante.
Il bano in questione è Thrust e sorprende per il suo sviluppo. Inizia lento, disegnando i confini dentro ai quali ci muoveremmo per poi dare una prima botta di energia che lascia in evidenza due aspetti essenziali: la chiarissima connotazione di post sludge della band, ricordando la strada dei Cult of Luna e degli Isis, e l'energia della voce. Sono sette minuti di sentimenti che s'intrecciano, molto spesso senza bisogno della parte cantata. 


La poetica della musica ancora una volta riesce ad arrivare lì dove tanti altri linguaggi si perdono. Quello che si sente in questo Throes è il riflesso di quello che sentono tante persone nel nostro mondo. Cioè un senso di apatia totale verso la "normalità", verso questa esagerata ostentazione di quello che non si è, e neanche di quello che si vorrebbe essere, ma, tristemente, di quello che il mondo t'impone di essere. L'urlo degli Allochiria è benvenuto.

Voto 8/10
Allochiria - Throes
Art of Propaganda
Uscita 17.03.2017

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