venerdì 21 aprile 2017

Arctic Sleep - Arbors/The Passage of Gaia: un mondo perfetto

(Recensione di Arbors e Passage of Gaia degli Arctic Sleep)


Uno degli aspetti che escono più ricorrentemente nelle conversazioni che ho il piacere d'intraprendere con tanti artisti è che, per fare certi generi di musica, devi essere mosso dalla passione e basta. Mi sono sentito dire innumerevole volte che un guadagno economico è un'illusione e che, anzi, molto spesso si spende fior di quattrini per assecondare tutto quello che c'è intorno all'attività musicale. Da una parte è molto triste che sia così, perché ci sono delle proposte talmente valide che sarebbe molto interessante vederle nelle giuste vetrine permettendo a chi le fa di vivere di quello. D'altra parte però, è un filtro molto interessante, perché fa arrivare alla fine soltanto chi è veramente mosso dal proprio amore musicale.

La carriera degli Arctic Sleep è soprattutto legata ad un personaggio, Keith D, polistrumentista statunitense. E' lui a reggere il peso di questo progetto, essendosi, a tratti, affiancato ad altre persone, ed in altri momenti portando avanti da solo il lavoro della band. Questo non ha compromesso la possibilità di avere diversi album all'attivo e di promettere l'uscita di nuovo materiale. Quest'oggi mi ritrovo a parlare non di un nuovo disco ma della riedizione di due lavori della band, Arbors, edito nel 2012, e Passage of Gaia, del 2014. La riedizione di questi lavori, quarto e sesto disco della band, è sicuramente giustificato dalla necessità di far conoscere questa musica al grande pubblico ed è giustissimo fare così. Perché? Perché l'insieme di elementi che gli Arctic Sleep mettono in gioco dimostrano di aver a che fare con una band assolutamente interessante, in grado di produrre dei lavori assolutamente all'altezza di grandi nomi, come per esempio Devin Townsend.

Arbors/Passage of Gaia

E', infatti, quello il paragone più importante che si può fare, visto che in comune entrambi i progetti hanno una grande impronta space metal che strizzano l'occhio al progressive metal. La differenza invece sta nell'approccio più doom e atmosferico degli Arctic Sleep. Il risultato è quello di brani molto lunghi che riescono con facilità a trasmettere dei determinati stati d'animo. Infatti la grande qualità di questi due dischi sta nel modo "gentile" col quale si viene infatuati dalla musica. In quel senso è fondamentale l'approccio tranquillo della parte vocale, sempre pulita, molto piacevole.

Arctic Sleep

C'è qualcosa di particolare nello space metal, un modo di essere cosmici molto diverso da quanto è cosmico lo psych metal. E' qualcosa di fatato che ti prende e ti proietta in una dimensione diversa. Ecco quello che succede ascoltando questi due dischi. Arbors e Passage of Gaia sono un portale verso un'altra dimensione dove tutto sembra essere perfetto. Dove nulla è fuori posto e dove non esiste alcuna forma di male. Utopico, onirico, fantascientifico. Questi sono gli elementi della musica degli Arctic Sleep.

Arctic Sleep


Visto che sono due dischi quelli che vi sto raccontando vado a pescare una canzone per ogni album, in modo di farvi anche capire quali sono le differenze tra entrambi i lavori.
Per quanto riguarda Arbors prendo l'ultima traccia, Release the River. Al suo interno troviamo una moltitudine di cambi che danno la certezza di essere di fronte ad un lavoro progressivo. Ma la cosa molto interessante è che anche se ci sono tanti cambi, tra l'acustico e l'elettrico, tra gli aspetti ambient e quelli più doom, e dunque c'è l'utilizzo di ritmiche spinte, tutto scivola via con tranquillità e normalità, come se tutti i pezzi di questo puzzle dovessero svelare il risultato finale e null'altro.
Invece per Passage of Gaia prendo come esempio il brano Green Dragon. Naturalmente tante cose sono comuni tra i due lavori ma questo brano presenta già un aspetto che non c'è nel primo disco, cioè la presenza di una seconda voce femminile. Ed un altra volta il paragone con quello che fa Devin Townsend, che spesso e volentieri utilizza il sopporto di qualche cantante femminile, viene fuori facilmente. Non è l'unico aspetto che risalta, ma anche l'intenzione. Questo secondo disco è molto più diretto, sembra essere più concreto e diretto, senza tante contaminazioni come il primo. In tutti i casi la coda del brano ci permette di vedere che l'apertura a mettere nuovi elementi nella musica c'è sempre, ma con quel tocco particolare.



Arbors e Passage of Gaia sono delle opere massicce, solide nella loro perfezione, nella cura del suono, nel modo che arrivano all'ascoltatore. Per quello fa specie che un progetto come Arctic Sleep non abbia sempre vita facile. Sicuramente sono tanti gli aspetti che entrano in gioco perché le cose vadano così, e personalmente non sono all'altezza di sapere e spiegare tutto, ma indubbiamente questi lavori meritano una grande platea, per quello questa nuova edizione è più che benvenuta.

Voto 8,5/10
Arctic Sleep - Arbors/Passage of Gaia
The Church Within Records
Uscita 21.04.2017

Sito Ufficiale Arctic Sleep
Pagina Facebook Arctic Sleep

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