venerdì 7 aprile 2017

Common Eider, King Eider - Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside : la bellezza e l'orrore

(Recensione di Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside dei Common Eider, King Eider)


C'è musica che non ha strutture. Musica che non insegue gli stessi principi che sono alla base di tante altre creazioni. Musica che deve essere vissuta in modo diverso, che ti deve catturare perché prende un protagonismo totale. Certa musica non può ne vuole essere un semplice sfondo. Quella musica diventa un rituale, e perché il rituale funzioni completamente bisogna buttarsi dentro. Altrimenti è meglio starne fuori.

Ogni volta che mi capita tra le mani un disco di drone cerco sempre di avere la migliore apertura mentale possibile per capire tutto quello che c'è dentro, per entrare in quel micro universo generato dalle tracce di un lavoro del genere. Quello è lo sforzo che mi sono ritrovato a fare con questo Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside (che per comodità chiamerò SFTURFTCA), nuovo lavoro degli statunitensi Common Eider, King Eider. Comparato con tanti dischi del genere questo lavoro ha delle caratteristiche uniche che mi hanno sorpreso. E' come se la sostanza che c'è dietro ad ogni creazione di questo quartetto fosse molto più tangibile e materiale che quella di tanti altri gruppi. Ed è una sostanza nella quale s'intreccia e si mescola la bellezza e l'orrore.
Se dovessi paragonare questo disco a qualche altra cosa lo paragonerei con i suoni che si sentono nell'ignoto. Un insieme di bellezza sconosciuta e di follia di fronte a qualcosa che non si è in grado di capire. Per questo questo disco, per me, ha il suono di monumentali creature oscure, che perfettamente potrebbero saltare fuori da un racconto di H.P. Lovecraft. Qualcosa di cosi grande da portare alla follia, a non avere più il controllo su noi stessi.

Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside

Prima parlavo non solo di orrori ma anche di bellezza. E' una contrapposizione molto forte, mi rendo conto. Ma è veramente quello che viene fuori. Strumentalmente ci sono dei passaggi di sogno, dove tutto sembra fatato, dove il mondo che si scopre è un mondo di luccichii preziosi, dove i colori, i suoni ed i profumi svelano una parte della natura che non era alla nostra portata. Per quello c'è tanta bellezza in questo SFTURFTCA. Gli interventi vocali, invece, sono l'orrore. Urla improvvise che mescolano disperazione e pazzia, come se i pionieri di queste scoperte perdessero la testa di fronte a questo nuovo mondo. Sono delle urla che hanno la valenza di una bussola scomparsa, dell'incapacità di tornare a quello che si conosce, alle sicurezza della propria casa, intesa come rifugio, come posto sicuro dove essere in pace. 

I Common Eider, King Eider affascinano e spaventano. Sono capaci di catturare l'attenzione dell'ascoltatore, di convincerlo ad oltrepassare questo portale, di farlo sorprendere di fronte alla bellezza dell'ignoto, per poi farli gelare il sangue di fronte all'orrore maggiore: cioè quello di sentirsi perso, senza sapere che strada seguire vedendo che i tuoi simili hanno perso il cenno. Questo Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside è un lavoro avvolgente e dissacrante che mette di nuovo in primo piano un quesito fondamentale: bisogna conoscere l'ignoto o lasciarlo lì e basta?

Common Eider, King Eider

Essendo un lavoro di blackened doom è impossibile rifarsi alla normale struttura "canzone". Per lo tanto non vado a pescare alcun brano in particolare ma vi descrivo com'è composto questo LP. Abbiamo di fronte quattro tracce registrate in studio, che variano la loro durata tra i 6 minuti e 40 e i 25 minuti e 37 secondi. Ci sono sfumature diverse tra di loro, e la parte "dissacrante" è quella centrale dell'album. A completare il quadro c'è un'ultima traccia registrata dal vivo a Vienna, lunga più di mezz'ora. In totale il rituale dura 85 minuti.



Forse la mia personale interpretazione di questo disco è assolutamente dissimile a quella che i Common Eider, King Eider avevano in partenza quando hanno registrato questo disco. Ma credo che la magia della musica stia proprio lì, nel fatto che riesce a suscitare sentimenti ed immagini diverse asseconda di chi si trova ad ascoltare. A questo punto sarei molto curioso di sapere cosa provoca a voi questo Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside.

Voto 8/10
Common Eider, King Eider - Shrines for the Unwanted, Respite for the Cast Aside
Sentient Ruin Laboratories
Uscita 07.04.2017

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