lunedì 2 ottobre 2017

Arabs in Aspic - Syndenes Magi: il progressivo sogno si dipinge di realtà

(Recensione di Syndenes Magi degli Arabs in Aspic)


Non so bene se il clima d'inquietudine internazionale possa essere considerato un riflesso di quello che è l'uomo. Anzi, la storia c'insegna che non esistono periodi di pace duratura ma, in un modo o l'altro, c'è qualche motivo di agitazione. Forse è proprio l'uomo che è sbagliato, che andrebbe ripensato dalla base in modo che non ci siano costanti fonti di dissenso e di problemi. E' una cosa che sembra essere assolutamente utopica e per quello bisogna soltanto abituarsi all'idea che la guerra ci sarà sempre.

Come sempre la musica è pronta e puntuale a capire quello che succede nel mondo e a dare dei giudizi molto più brillanti. Il sesto lavoro dei norvegesi Arabs in Aspic cerca di mettere in musica quello che si respira oggi, in questo mondo dove non è molto evidente come sia possibile risolvere i motivi di conflitto che hanno cambiato pelle, regalando delle modalità di aggressioni ben diverse da quelle che esistevano in passato. Purtroppo per limiti linguistici, visto che è un'opera interamente cantata in norvegese, non sono in grado di andare oltre per quanto riguarda la parte dei testi di Syndenes Magi. In tutti i casi seguendo la guida della musica e traducendo il titolo di questo disco, ottenendo dunque il titolo di "la magia del peccato", credo che io possa azzardare a dire che queste tematiche vengono trattate dalla band con grande poetica ed uno sguardo riflessivo. Infatti se pensate di essere di fronte ad un disco di rabbiosa protesta non è proprio così. Viene indicato che quello che possiamo ascoltare è un contenitore di brani più oscuri e pesanti con rispetto alle passate opere del gruppo ma da lì a dire che si tratta di un lavoro ostico passa un bel po'.

Syndenes Magi

Che lavoro è dunque questo Syndenes Magi? E' un disco che riscatta al massimo l'eredità del rock progressivo. Infatti è composto da solo tre brani lunghissimi ed è dotato da una serie di sfumature che ricordano parecchi celebri lavori di questo genere. Questa caratteristica non è assolutamente nascosta da parte degli Arabs in Aspic, visto che l'utilizzo strumentale, soprattutto per quanto riguarda il riparto di tastiere è quello che rese celebre questo genere alla fine degli anni 70. Per quello ci sono tanti suoni di Hammond, Rhodes o Mellotron e per quello anche gli altri strumenti scelgono di avere un suono vintage.

Entra in gioco la solita domanda, che diventa un po' un tormentone. Qual è il contributo che un disco del genere può avere oggi? Musicalmente non molto, nel senso che la grande fedeltà nel riprodurre la tipologia di suoni del genere segnalato non è sicuramente una nuova vita o uno sforzo nel dare nuove letture a quello che già si conosce. E dunque perché bisognerebbe comperare ed ascoltare questo Syndener Magi? Perché solo la musica riesce a raccontare certe cose in certi modi. Prendendo la struttura del rock progressivo di grande band storiche e portandolo ad una tematica odierna quello che viene fuori è uno sguardo unico ed imparagonabile. Gli Arabs in Aspic sono pronti a mettere in gioco una specie di adattamento di un linguaggio vintage ad un mondo moderno e questa nuova prospettiva diventa dunque interessante.

Arabs in Aspic

In tutti i casi ognuno trova i motivi validi per ascoltare e valorizzare un determinato lavoro e in questo caso questo può essere dovuto al genere, mai scontato, col quale si è costruito questo disco.
Infatti se ascoltiamo la title track, Syndenes Magi, abbiamo subito l'impressione di essere stati trasportati indietro nel tempo. Questo brano prende le grandi linee di quello che è una canzone progressiva e ci ricorda con facilità quello che è stato fatto da grandi gruppi come i King Crimson anni 60 e 70 ed i Pink Floyd. E questa sarà una tonica che si ripeterà in tutto il disco. Solidissime composizioni che viaggiano, che alzano ed abbassano l'intensità con molta facilità.


Siamo così dentro al nostro tempo di non capire com'è questo tempo. Forse dovremmo aspettare un paio di decenni per parlare di tempi oscuri ma se c'è qualcosa che denoto da quando scrivo questo blog è che a livello d'inquietudine artistica questo tempo strano è visto come qualcosa di molto negativo ma anche fragile. Ogni volta ci sono più opere come Syndener Magi che, in modi molto diversi, mettono l'accento su quello che stiamo vivendo e sulla direzione che sta prendendo nostro mondo. Questo è il disco più oscuro degli Arabs in Aspic fino ad oggi, e si capisce il perché.

Voto 7,5/10
Arabs in Aspic - Syndener Magi
Apollon Records
Uscita 06.10.2017

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